Tecnologie
no-dig
Diverse tecnologie per diverse tipologie di progetto
Microtunnelling
Spingitubo - Scudo Aperto
Pressotrivella
Gallerie a conci
Infissione a spinta di manufatti scatolari
senza limiti di applicabilità
Per tutti i tipi di terreno anche in presenza di falda
microtunnelling
Il Microtunnelling è una metodologia di perforazione per mezzo della quale, con una macchina per scavo di gallerie senza operatore sul fronte di scavo, vengono posate in opera tubazioni a spinta, tra due pozzi, con un controllo da remoto eseguito attraverso una centrale di comando posta in superficie.
Il sistema è costituito da una testa fresante che disgrega il terreno e che attraverso il proprio movimento di rotazione lo indirizza verso la linea di smarino. La testa è munita di adeguati utensili di scavo, diversi a seconda dei terreni da affrontare. La testa fresante è inoltre dotata di uno snodo orientabile che, attraverso opportuni pistoni idraulici azionati da remoto, consente di “guidare” la testa durante la perforazione.
Il secondo componente fondamentale del Microtunnelling è costituito dall’unità di spinta alloggiata nel pozzo (detto per questo di spinta) che consente l’inserimento delle tubazioni nella galleria scavata dalla testa fresante. L’inserimento dei tubi avviene grazie alla pressione esercitata su di essi dai pistoni principali che trovano contrasto sulla parete del pozzo di spinta che per questo motivo dovrà essere adeguatamente dimensionata. La spinta sulla testa fresante viene trasferita dalle tubazioni sulle quali agisce la forza esercitata dall’unità di spinta stessa.
Per il Microtunnelling si utilizzano macchine a smarino idraulico (slurry machines), dotate di un frantoio di forma conica, grazie al quale il materiale di scavo viene frantumato e convogliato in una camera posta alle spalle della testa fresante (camera di smarino), dalla quale viene pompato sotto forma di fluido (slurry) nell’impianto di separazione posto in superficie. Più raramente si utilizzano macchine a smarino meccanico.
spingitubo – scudo aperto
La macchina di perforazione nella tecnica “Scudo Direzionale Aperto” è costituita da una testa articolata, incernierata su tre oppure quattro cilindri oleodinamici che ne consentono la direzionabilità, e dal corpo principale che contiene la maggior parte degli equipaggiamenti di scavo e raccolta dello smarino nonché la consolle di controllo e pilotaggio. Il corpo principale può essere dotato di cilindri di spinta autonoma.
Nel primo caso la perforazione avviene per escavazione del terreno tramite una benna montata su braccio idraulico che convoglia il materiale su un nastro trasportatore e quindi in vagoncini da miniera. Nel secondo caso il terreno lapideo viene demolito da una fresa puntuale e successivamente allontanato da un sistema di smarino idraulico.
pressotrivella
La tecnica consiste nella posa di tubi mediante spinta e contemporanea perforazione del terreno mediante una testa di perforazione rotante. Lo scavo è a fronte aperto e l’evacuazione del materiale di risulta avviene per mezzo di una coclea che trasporta il materiale (smarino) dal fronte di scavo all’esterno.
La prima fase prevede la realizzazione della camera di spinta, di dimensioni adeguate all’alloggiamento della trivella. Successivamente la pressotrivella viene messa in posizione operativa plano altimetrica usufruendo dei punti di riferimento predisposti in fase di tracciamento della direzione di spinta.
Sul telaio della trivella viene posizionato il primo tubo da infiggere con all’interno la prima coclea che ha sia funzione di tagliente (mediante un piatto fresante posto sulla punta), che di smarino del materiale di risulta.
Si procede all’infissione dei tubi saldando al primo tubo penetrato nel terreno il tubo successivo, e così via. Durante la spinta viene continuamente monitorata la pressione di spinta, la velocità di rotazione della trivella, la lunghezza effettiva di infissione, la consistenza e tipologia del materiale scavato. Alla fine della trivellazione vengono recuperano le coclee.
gallerie a conci
Con questa tecnologia, diversamente dallo spingitubo, gli elementi tubolari non vengono spinti dal pozzo di partenza, ma assemblati all’interno della macchina di scavo (TBM o scudo direzionale). I conci una volta assemblati a formare l’anello, costituiscono il contrasto che permette alla macchina di scavo (TBM o scudo direzionale) di avanzare mediante la spinta dei martinetti idraulici di cui è dotata la macchina.
Con questa tecnologia sono realizzabili gallerie di lunghezze chilometriche senza la necessità di pozzi intermedi ovvero stazioni intermedie per la ripresa della spinta.
infissione a spinta di manufatti scatolari
In caso di spinta di scatolari sotto linee ferroviarie, per consentire l’infissione del manufatti in presenza di traffico ferroviario, (c.d “raso binari”) il sostegno dei binari avviene o mediante fasci di binari o mediante il c.d. Ponte Essen.
In caso di sottopassi stradali/autostradali “interrati” il manufatto di testa dello scatolare è dotato di un rostro metallico e vengono posizionate lamiere “antitrascinamento” finalizzate alla diminuzione dell’attrito tra terreno e manufatto stesso per ottenere una riduzione del fenomeno di trascinamento, al fine di controllare i cedimenti della sede viaria.
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